Ora sono orfano anche di Te, tappetta mia, del tuo immenso amore e della tua onnipresenza in ogni dettaglio della mia esistenza. Il maledetto tempo t’ha portato via e rimango con in mano un pugno di ricordi che resteranno una cicatrice vivente per tutta la vita. T’ho vista nascere… un piccolo batuffolo poco più grosso di un palmo della mano. Ti distinguevi dagli altri fratellini perché avevi una macchia nera, tutta tonda, sul tuo manto bianco, uguale a Terry e proprio per questo ti chiamavano inizialmente Terrina. Da Terrina a Nina è stato un attimo, anche perché eri la più piccola di tutti.
Assieme ai tuoi genitori avete stravolto e colorato oltre ogni immaginazione la mia esistenza. Ringrazio il cielo di averti vissuta per oltre 15 anni, sempre al mio fianco. Eri la mia ombra, giocavamo sempre con la tua inseparabile pallina e ti ho sempre vista come la cucciola di casa, fino al tuo ultimo istante.
Non ho mai vissuto un amore così intenso per un cane e ti ringrazio perché mi hai cambiato la vita e reso più forte. Sono orgoglioso di averti avuto al mio fianco, ancora di più quando sono arrivati quei maledetti acciacchi della vecchiaia che hanno segnato il tuo destino. Non mi pentirò mai delle scelte fatte fin qui, di essermi giocato l’estate e dei tanti altri immensi sacrifici, solo per starti accanto.
Del resto, questo è il prezzo più grande che si paga quando si è profondamente innamorati del proprio cane, come lo ero io con te. Il mio sogno più grande è che un giorno si possano clonare i cani, perché pagherei oro per averti di nuovo qui, accanto a me, ma faccio prima a dire che sarà impossibile e che sarà molto più facile che un giorno, molto presto, torneremo insieme, come due spiriti liberi, continuando quel bellissimo viaggio che abbiamo iniziato in questa vita e durato un decennio e mezzo.
Buon viaggio tappetta mia, mi mancherai immensamente. 
 
				 
								 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															







